Den scustumationen und maleparolen scritten von i pegg fetienten
La pubblica gogna: I lettori
Welcommen
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'O stann' ricenn' tutt quant . . . fà che si passa qualche guaio?
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Casalesperzo (Usa). I coniugi Glasbury conducono una vita sana e moralmente irreprensibile in mezzo a zì preti di campagna e maiali che spereteano e poi schiattano a ridere. Il loro unico cruccio è quello di non essere riusciti a figliare, pure perchè, dopo aver pregato invano tutti i santi americani e fatto il voto a Padreppio di non mangiarsi più il ripieno fritto col salame nel giorno di Venerdì Santo, il signor Glasbury non ha ancora capito che deve mettere il pesce nella patana della moglie. Decidono dunque di fare come tante altre coppie che si trovano nella loro stessa situazione e si vanno a comprare un criaturo dentro a un campo zingari. Dopo una trattativa lunga tre ore di film e talmente piena di maleparole da non far capire più chi sono i zingari e chi no, i coniugi Glasbury riescono ad aggiudicarsi un criaturo biondo di 8 kg e mezzo in cambio di un trerrote a miscela col numero di telaio già limato, un cuniglio paesano che si tiene le scustumatezze senza andare a chiamare l' ENPA ed una busta di pistacchi della california. La loro felicità tuttavia è destinata a sparire ben presto, perchè l' arrivo in casa del bambino coincide con l' inizio di una serie di avvenimenti sinistri ed inspiegabili: mutande sporche di sangue anche più di una volta al mese, misteriosi disegni nel grano a forma di pesce, ciucci che intostano senza motivo e sbattono gli zoccoli per terra, mercedes che si vengono a prendere il criaturo alle 22.30 e lo riportano a primma matina, vecchie militanti in partiti che dovrebbero essere di sinistra che bello e buono si mettono il cilicio addosso e votano contro a una legge sull' omofobia, presidenti di regioni che escono dentro a film spuorchi direttamente con le pacche allascate, capigruppi del pdl che mandano le mogli ad accattare il pepe e poi per sbaglio vanno a finire fuori alla Scandone etc. finchè una notte il signor Glasbury non scopre una macabra verità: il criaturo che hanno accattato non è altro che...
Dallo stesso regista di "Ommenient III - Il presagio di non faticare" e "Damien, il bambino che tirava i piedi", il nuovo figliadottat-horror che ha fatto iastemmare la Mussolini ed intostare Grillini dentro alla stessa sala di proiezione. Un film che vi farà cacare sotto e che forse vi farà diventare ricchioni pure a voi. Da stanotte nei migliori cinema di paese.
Parola del Signore: Come vedete, sono tornato a scrivere dopo una lunga assenza dovuta a meditazioni sul senso della vita, sui rapporti tra le persone e conseguente infracetamento del fegato. Non mi cacate il cazzo se il post fa schifo perchè ultimamente le mie iastemme colgono (anche familiari dell' interessato). Buon Halloween a tutti i ricchioni che lo festeggiano, dimenticandosi che la strada per il fallimento delle loro vite è tutta in discesa. ..
Dato il grande successo ottenuto da The Wrestler e poichè gli americani, dopo aver snaturato completamente Rambo e Rocky a botta di sequel che non c'azzeccavano niente con l'originale, non hanno capito manco il cazzo, sta per uscire finalmente in tutte le sale:
THE WRESTLER 2 - LA VENDETTA
Dopo aver finalmente ucciso Ayatollah, il suo più acerrimo nemico, e non essere morto sul ring manco per il cazzo nonostante quello che faceva capire la scena finale, Randy "The Ram" Robinson (Mickey Rourke) decide di ritirarsi una volta per tutte dal mondo del wrestling e va a vivere nella sua casa sul Monte Faito, a spaccare legna senza motivo, coricarsi subito dopo Un posto al sole e pregare a Padreppio dalla mattina alla sera, assieme all' adorata figlia (Evan Rachel Wood), che non è più lesbica perchè si è accattata il disco di Povia. Ma la loro tranquillità viene ben presto sconvolta dall' arrivo di un perfido promoter, Pachialone, che vuole a tutti costi che The Ram diventi il main eventer della sua federazione. Randy dice che ha smesso definitivamente e allora Pachialone gli fa rapire la figlia ed uccidere il cane lupo dal suo campione in carica, The Via Roma Parcheggiator, dicendogli che potrà rivederla solamente se vince un torneo per il titolo del mondo. Accecato dalla brama di vendetta, The Ram torna in Cina dal suo vecchio maestro per apprendere le letali e segretissime tecniche della Mano in faccia e del Fravecatore Hold e per far sentire la canzone motivazionale del film. Dopo essersi scordato completamente del bypass ed aver sconfitto tutti i suoi rivali in una avvincentissima serie di Cage Match, Table Match, ASL Match, Punto Snai Brawl, Salerno-Reggio Calabria Autogrill Toilet Match, Cardarella on a Pole Match, Frullone Street Fight, Roberto Saviano Death Match e perfino un Handicap Match (tipo d'incontro in cui vince il primo che riesce a far diventare handicappato l'avversario), The Ram arriva allo scontro finale con Pachialone, che avviene durante un Figlia vs Title No Forze Armate Intervent Match il cui esito, dopo 20 anni di film d'azione tutti tali e quali, è veramente un mistero per tutti quanti.
Randy The Ram (Mickey Rourke) mentre cade da sopra allo scaletto.
"Un film emozionante ed intenso che mi ha fatto commuovere per sotto" (L' Unità)
"Ancora più bello di Rambo III!" (Il corriere della sera)
"Lo straordinario ritorno alla regia di Menahem Golan (Delta Force 2, Il giustiziere della notte 4) dopo che Darren Aronofsky, al terzo giorno di riprese, ha detto che non vuole sapere più niente ed ora si è messo a vendere i lupini" (Repubblica)
"Prendere un infartuato loser americano di 50 anni e trasformarlo in un' indistruttibile macchina da combattimento capace di sconfiggere tutti i suoi nemici per affermare i principi di Dio, Patria e famiglia eterosessuale è veramente un' idea geniale (Il secolo XIX)
"Un pregevole e soprattutto realistico omaggio al mondo del wrestling" (Il Foglio)
"Mickey Rourke è diventato più bravo a menare mazzate che a chiavare" (Il Mattino)
Avviso dell' autore: Questo post contiene numerosi spoilers, ovvero anticipazioni sulla trama di "The Wrestler", e quindi la lettura sarebbe sconsigliata a chi non ha ancora visto il film ma poichè song' n'omm' e mmerd l'avviso l'ho messo alla fine invece che all' inizio. La copertina è frutto dello straordinario talento grafico del fumettista Mario Perrotta .
Aristide Scopalafregna (Cristian De Sica) è un cinico comandante dell'esercito italiano, che per trascorrere il Natale assieme alla sua amante Rashida (Megan Gale), si fa mandare nella striscia di Gaza a fare la guerra pure lui. Il suo piano apparentemente perfetto è rovinato dal fatto che la moglie (Simona Ventura), giornalista di punta del New York Times e con la quale tiene un contratto matrimoniale che prevede che il marito vada a lavare i vetri o a raccogliere i cartoni per strada in caso di tradimento, venga inviata proprio a Gaza per cercare di strappare un'intervista al terribile capo di Hamas. Ad ingarbugliare ulteriormente la situazione ci pensa l' incontro con Massimo Boldi, che interpreta il ruolo più esilarante della sua carriera: quello di un inviato delle Nazioni Unite che deve cacare e va cercando un cesso per tutta la durata del film, pure che non c'entra assolutamente niente con la trama. Tra una fuga dalla moglie di De Sica, un embargo imposto dal governo israeliano ed una pereta di Boldi, i due verranno ben presto catturati, assieme ad una giovane coppia di sposi in luna di miele (Michelle Hunziker e Fabio De Luigi) che a causa di spassosissimi contrattempi (telefonate anonime, la stanza che prende fuoco, il pesce che si incastra dentro a un Menorah etc.) non riesce mai a chiavare, dai guerriglieri di Hamas e portati al cospetto del loro terribile capo, Khaled Meshaal (Enzo Salvi). Tra una irresistibile gag di Salvi (tra cui le straordinarie: "Me possino Hamassà" e "Ce lo sapevo che eri milanista. Chiedi sempre de Kakà"), carri armati con la stella di David sopra che scamazzano i civili a schiovere ed un' altra pereta di Boldi che in tutto questo ancora non ha trovato un cesso (generando non pochi interrogativi nella mente degli spettatori più attenti), la situazione sembra davvero destinata a precipitare, finchè non arriva un inaspettato colpo di scena: Rashida è la figlia segreta di Meshaal, che dopo aver saputo che il sangue del suo sangue islamico se lo faceva chiavare pure dentro al pertuso del culo da un infedele sposato con un'altra donna, decide giustamente di liberare tutti gli ostaggi, abbandonare per sempre la guerriglia armata e concedere l' intervista a Simona Ventura che vince il premio Pulitzanderr e per la contentezza decide di non accanirsi sul marito e di fottersi solo le case di proprietà, lasciandogli i figli.
Massimo Boldi ritratto in una delle sue espressioni più divertenti: mentre speretea
Nel cast compaiono anche Biagio Izzo e i Fichi d'India, nel divertentissimo ruolo dei martiri dell' Intifada che si fanno zompare per aria dentro a un mercato pieno di donne israeliane che erano andate a comprare il capitone per Hannukkah.
"Rappresenta veramente lo specchio dell'Italia dei nostri tempi" (Repubblica)
"Neri Parenti dimostra ancora una volta di saper coniugare una comicità raffinata ed una conoscenza approfondita delle culture degli altri popoli che non cade mai in facili stereotipi" (Libero)
"La straordinaria maschera di un Massimo Boldi capace di reinventarsi ad ogni film e di offrire una comicità sempre nuova e mai volgare" (La Padania).
"Christian De Sica riesce ancora una volta a mettere lo scuorno in faccia al padre" (Il Corriere della sera)
Messaggio dal venerabile autore del blog: Con questo post da 4 soldi, piuttosto che con i soliti bambenielli che cantano per fare leva sulla vostra candida scimità e farvi accattare il panettone, Scustumatessen vuole augurare a tutti i lettori che lo seguono anche per sbaglio di trascorrere un felice Natale e di dimenticarsi, almeno per questi giorni di festa, che camminano sull' orlo di un baratro nel quale prima o poi precipiteranno.
Fonzo Parrafone, detto Fonz, era il batterista dei Collocaments 666, un gruppo post-disoccupat-doom metal di Santa Maria La Fossa (California). Un bel giorno Fonz fu cacciato da dentro alla band perchè si era rifiutato di partecipare al rito satanico per evocare Riavulone, protettore degli operai col contratto a tempo determinato e dei musicisti satanici, perchè lui invece era devoto alla Marunnella santissima di Pontecagnano (Texas). Dopo questa brutta esperienza, Fonz non se l'è fatto passare manco per il cazzo di trovarsi una fatica vera, un poco perchè convinto che ben presto sarebbe tornato ai fasti di un tempo ed un poco perchè è talmente ribusciato che una volta lo avevano dovuto portare di corsa all' ospedale perchè si sfasteriava di respirare. Nonostante i cattivi consigli dei soliti invidiosi che cercano continuamente di distoglierlo dal rincorrere il suo sogno e mettersi in attesa di prima occupazione, per Fonz arriva la tanto attesa seconda occasione : infatti, a 47 anni, viene ingaggiato dai Money will never enter in our pockets, la cover band del nipote Sasino, detto Slayer, di 12 anni.
Dopo lo straordinario successo di Full Monthy, Carlo Vanzi . . . Peter Cattaneo torna con un' altra straordinaria commedia a base di trovate umoristiche come capa e albero, capa e soffitto, capa e muro, carute dalle sedie, carute dalle lambrette, tappi di butteglie che vanno a finire in bocca o in culo, cose menate da sopra al balcone che stesso mentre cadono si strascinano il filo con la presa della corrente attaccata che va a finire in mezzo alle cosce del protagonista e lo tramortisce come se gli avessero chiavato una martellata in fronte e tante altre gag raffinatissime e caratterizzate da quell' irresistibile british humour che piace tanto ai nostri critici, con in più dei modernissimi riferimenti anche a schiovere al popolo di youtube così fa pure la parte di quello che fa l'analisi dei tempi che corrono nelle vite dei giovani d'oggigiorno. Un incontenibile Lino Banf . . . Rainn Wilson si cala a meraviglia nei panni dello strampalato batterista Fonz.
Messaggio dell' autore del blog : In attesa degli sviluppi della temibile azione legale intrapresa da Aru in relazione al post sui muorti accisi, comunico che i fatti descritti sono puramente immaginari e quindi eventuali metallari, amici di metallari morti di recente e che per questo potrebbero aversene a male perchè vedono dileggiate le loro grandi passioni di una vita intera buttata dentro al cesso, sono pregati vivamente di non cacare il cazzo. .
Gracie è una liceale bellissima e sicura di sé con una smodata ammirazione per suo fratello Mike, astro nascente del calcio. Quando quest’ultimo perde la vita in un incidente, Gracie contro ogni pregiudizio maschilista e contro il parere di genitori e insegnanti, deciderà di seguirne le orme sottoponendosi ad estenuanti allenamenti in compagnia del simpaticissimo fratello mongoloide di nome Wally, che serve a dimostrare che i mongoloidi pure sono persone che hanno dei sentimenti, ed il suo compagno di classe negro con una difficile situazione familiare alle spalle Jackson, che serve a dimostrare che i negri, le differenze etc. etc. Lo scopo di Gracie è quello di dimostrare, anche a costo di sacrificare la sua vita privata, il suo rendimento scolastico e il fidanzato con i capelli lunghi, che tutto è possibile, basta soltanto volerlo veramente, e che una ragazza può tranquillamente essere la migliore in un campionato maschile. Acchiapperà una mazziata mai vista e dopo la partita i compagni di squadra la metteranno pure incinta, facendola cacciare di casa dal padre che le sputa in faccia e la prende a caveci in culo nella scena finale del film.
ATTENZIONE : Il post che state per leggere fa particolarmente schifo ed è sconsigliato proseguire la lettura a tutti quelli che credono nei santi, nella chiesa e nei ciucci che volano. Io ve l' ho detto, se è qualcosa non cacate il cazzo.
San Giovanni Rotondo(Usa). La chiesa ha messo a punto un' altra infallibile macchina per fare renari e stavolta non si sono messi scuorno di sfruculiare la mazzarella nemmeno ai morti. Nientedimeno che per apparare una cosa di soldi . . . sono andati a scavare . . . A PADREPPIO!!!!! L' ambizioso cardinale Arruini aveva deciso di esporre il corpo del santo per far accorrere i fedeli e, per fare le cose fatte bene, gli aveva messo pure un microchip dentro al buco del culo, tipo animatrone, che lo faceva alzare e benedire ogni volta che uno si avvicinava, proprio per far capire a tutti che si trattava di un miracolo veramente. Una volta messa a punto la salma e terminato il rodaggio, l' astuto porporato decide di farla riporre all' interno di un buattone tipo quelli della marmellata santa rosa, con pareti in cristallo lavorato a mano e realizzato appositamente per l' occasione da bambini filippini di età compresa tra i 3 ed i 7 anni, che la chiesa ha tolto dalla strada ed ai quali ha dato un lavoro onesto ed un perizoma in pizzo disegnato da eros veneziani. I fedeli, raccolti in massa davanti alla televisione per vedersi la puntata su rete4 ed appresa la notizia dell' ostensione durante una televendita condotta da Giorgio Mastrota e Paolo Crepet, essendo gente che se la chiesa gli dice che è peccato a lavarsi il mazzo loro si fanno venire il colera senza porsi proprio la questione etica, si incasano tutti quanti a calci e scuzzettoni dentro al pullman verde usato fino ad una settimana prima da veltroni pe ffà figur 'e mmerd in tutta Italia e, senza togliersi nemmeno il mantesino della coconuda ed i guanti per lavare a terra, si dirigono allegramente verso San Giovanni Rotondo. A bordo del pulman verde appare anche il noto cantante Gigione, in un prestigioso cameo, che allieta il viaggio dei fedeli, alternando canzoni di devozione e gratitudine a Padre Pio con canzoni che parlano di guagliuncelle che a 13 anni sono uscite incinte e nemmeno la Nasa può arrivare a scoprire quale cantante neomelodico ultracinquantenne senza capelli e con tanto di figlio d' arte è il padre. I fedeli giungono al santuario tutti contenti proprio come i mongoloidi, convinti che presto avrebbero visto a Padre Pio tale e quale a come sta ritratto sopra alle immaginette sacre, magari pure sorridente. Quando poi si trovano davanti un corpo putrefatto e mezzo mangiato dai vermi, che si alza e benedice forsennatamente, tipo i pazzi che girano per i paesi facendo sempre gli stessi gesti a ritmo convulsivo, ed i brandelli di carne che cominciano a volare dal braccio del santo per l' eccessiva velocità del gesto ripetuto ed azzeccarsi in faccia alle pareti del buattone di cristallo, cominciano tutti quanti a rimettere uno addosso all' altro, come dentro al film "Piccola peste torna a scassà 'o cazz", con i figli piccoli in braccio che piangono e dicono che padreppio è cattivo e non lo vogliono andare a vedere mai più. All' improvviso da dentro alla folla di gente stummacata esce uno che aveva fatto pure le superiori e dice : "Scusate ma una caratteristica imprescindibile della santità non era l' immarcescibilità della carne?". Nemmeno il tempo di finire la frase, che si trova gli agenti dell' Opus Dei alle spalle e di lui non si saprà mai più nulla. Mò un poco per il fieto che si era fatto dentro al santuario dopo che tutti quanti avevano combinato quello sperpetuo a terra, un poco per le iastemme del cardinale Arruini che erano arrivate fino in cielo e avevano fatto pigliare collera a parecchi santi, spingendoli addirittura a dubitare della loro stessa esistenza, un poco per il ritmo ossessivo delle preghiere delle suore che si facevano il segno della croce velocissimo una continuazione e che avrebbero fatto perdere la pazienza pure a Gesù Cristo in croce, un poco perchè per sparagnare la chiesa si era rivolta ad uno che accunciava i giradischi e che diceva che pure che non si era laureato il microchip lo sapeva fare pure lui, ad un certo punto la salma di Padreppio si fa venire i cinque minuti, scassa il buattone di cristallo e comincia a staccare teste da sopra al collo delle persone anziane ed alluccare tipo king kong, sbattendosi i pugni sul petto scarnificato che se ne cade sempre più a pezzi. Riusciranno i fedeli a salvarsi da questo schifo e recuperare la fede smarrita nei santi che adesso dubitano loro stessi della loro esistenza? Riuscirà il cardinale Arruini ad inzerrarli dentro al santuario assieme al cyborg assetato di sangue e chi s' è visto s' è visto con l' aiuto degli agenti dell' Opus Dei ed apparare pure quest' altra figura di merda, facendo ricadere la colpa sulla stampa di sinistra? Riuscirà la salma di Padreppio a rimettere la capa a fà bene prima di perdere completamente lo scuorno, alzarsi la tonaca da frate ed uscire con le pacche scarnificate da fuori? Lo saprete soltanto se vi andrete a vedere . . .
La locandina, comprensiva di testi, è frutto dell' incredibile talento di Kurtiell
Questa volta i McCallister l' hanno combinata davvero grossa : Sentendo al ministro Padoa Schioppa che parlava dei bamboccioni, hanno capito un cazzo per un altro ed hanno cacciato di casa il figlio di 7 anni!
La signora McCallister mentre allucca : "Kevin, mannaggia 'a Maronna! " con un' espressione veramente intelligente.
Quando si addonano dell' errore è troppo tardi. Il piccolo Kevin ha preso una malastrada : si è messo a fumare prima le camel e poi le ms, si mangia la lasagna apprimma matina senza nemmeno scarfarla, non si cagna i cazettielli e si mette la mutanda del giorno prima, si è messo a parlare in dialetto come agli scugnizzi, ha accumminciato a non andare più a messa la domenica finchè non è andato a finire . . . CARCERATO! Riusciranno i genitori ad arrepigliarlo e a levarsi lo scuorno da faccia davanti ai vicini che li sparlano dietro? Lo saprete soltanto se vi accattate . . .
Dopo il flop di "Mamma, agg perz' a bullett!" (2007) e dopo essersi giocato tutto quello che teneva alle corse dei cani, Macaulay Culkin torna sulla cresta dell' onda con un' allegra e spensierata commedia sulla famiglia, uscita direttamente in dvd perchè è capace che il Papa o Ferrara si vedevano per scagno "Prossimamente al cinema" e lo facevano andare carcerato non per finzione un' altra volta (e stavolta nemmeno i Radicali tenevano lo stomaco di dire nulla).
Il piccolo Kevin (Macaulay Culkin, 38) nella scena in cui diventa ricchione perchè si è visto la puntata di Amici con Maria De Filippi che abballa la canzone di Ghost.
Comunicazione di servizio : Vedete che oggi, 3 aprile, faccio 27 anni ('ngulo!). Se mi fate gli auguri mi fa piacere, pure per darmi prova che ogni tanto cocc'run s' o legge 'stu schif' e blog.
L' appuntamento di questa edizione del cinema di una certa qualità e particolarità ha per oggetto un film dell' 82 che quando uscì dissero proprio che faceva schifo al cazzo tanto che il regista prima si mise a piangere, poi decise di lasciarsi per sempre il cinema alle spalle e di fare il giovane di elettrauto a 300 euro al mese senza contributi, mentre il suo nome diveniva oggetto di scherno attraverso una popolare filastrocca per bambini scustumati. Tuttavia oggi la carriera di quel maestro della macchina da presa è stata completamente riabilitata da quell' ingiusta stroncatura, grazie all' avvento di Tarantino ed all' impegno della critica di sinistra che ci mette sempre dai 20 ai 25 anni per capire la reale qualità di un film che sembra che è brutto ma se lo guardi più attentamente ti accorgi che in realtà è cult, ed oggi insegna tautologia cinematografica all' Accademia di Los Angeles. Stiamo parlando di Peppe Brescia, già noto al grande pubblico per aver diretto capolavori del genere democristian-pulp, filone poliziottesco, come "Carcerato per invidia", "Il Mannaggiasantissima" e "O deputato 'nnammurato", mentre il film che abbiamo l' onore di presentarvi quest' oggi è :
I fatti ed i personaggi narrati in questo film sono puramente immaginari e frutto del talento visionario del regista, anche se la loro attualità è sorprendente. Don Mario Clemenza (Carmelo Zappulla) è un uomo d' onore, temuto e rispettato, che svolge il proprio lavoro di capo-quartiere nel timore di Dio e nel rispetto della famiglia intesa unicamente come quella che scaturisce dal matrimonio tra uomo e donna e celebrato con rito cattolico. La gente del suo rione lo acclama, definendolo un galantuomo d' altri tempi per il quale una stretta di mano o una telefonata sul telefonino sotto controllo del suocero valgono più di un contratto scritto e che si è sempre battuto, a volte pure a maleparole, per farli operare per direttissima, no come devono fare tutti gli altri che per colpa dei raccomandati devono aspettare mesi o anni, e per assicurare posti di lavoro prestigiosi e a tempo indeterminato come primari di ospedale, ingegneri capo di lavori finanziati dalla regione, oppure, quando proprio non sanno rispondere a nessuna delle domande della commissione, come geometra, a loro ed ai loro figli, anche a quelli che non hanno potuto proseguire gli studi ma che comunque non per questo non hanno diritto ad un avvenire luminoso come tutti gli altri in questi tempi difficili per i giovani d'oggigiorno che non hanno più certezze o fiducia nel domani. Un uomo così benvoluto ed affermato non poteva non suscitare l' invidia della malagente cattiva e bugiarda, che ordisce un vigliacco complotto contro di lui e la sua famiglia. Don Mario Clemenza resiste stoicamente, per il bene del suo popolo, ai più infamanti e codardi attacchi perpetrati dai giudici ai suoi danni, finchè questi gli mettono vigliaccamente agli arresti domiciliari la moglie Rosa (Ria De Simone), all' anagrafe Rosina, cattolica pure praticante, che noi in paese la vediamo sempre a tutte le processioni con i piedi scalzi per terra, laureata a New York col massimo dei voti in storia dello sciampismo e del make up, che ha conosciuto il futuro marito quando aveva 12 anni ed è stato l' unico uomo della sua vita, eccellente cuoca che ha preparato una squisita e rinfrescante merenda per noi giornalisti che siamo andati ad intervistarla. Pur di colpire la luce dei suoi occhi ed unica donna della sua vita, questi nemici della famiglia e della libertà, ricorrendo al gelido ed ostile linguaggio giuridico piuttosto che a quello dei sentimenti, hanno la sfrontatezza di chiamare concussione l' amore commovente di una madre di famiglia verso i suoi figli che "sò sempre piezz' e core e qualsiasi madre farebbe di tutto per vedere sistemati i propri figli, o no?" (Emmanuel Kant), cugini e parenti fino al quarto grado pure della famiglia del marito. Non contenti, gli sfottono anche la mamma (Regina Bianchi) senza motivo, che fino a quel momento nessuno aveva messo le mamme in mezzo, e le fanno pure un pernacchio da sopra al motorino all' uscita della chiesa, facendola svenire per la vergogna. A questo punto Don Mario Clemenza, seppur accecato dalla rabbia, per difendere la propria famiglia è costretto a deporre momentaneamente le armi ed abbandonare la prestigiosa carica di capo-quartiere di cui è investito, recitando un commovente e colto discorso davanti ai suoi colleghi guappi, in cui cita una poesia che crede di Neruda ed invece è di Mario Merola, e, novello Cincinnato, si ritira nel suo feudo insieme a pochi ma fedelissimi uomini d'onore, attendendo il momento della riscossa. La sua vendetta sarà tremenda ed a farne le spese, nella spettacolare resa dei conti finale, saranno anche quelli che lui credeva amici, ma che per vigliaccheria o attaccamento alla poltrona non hanno preso le armi in pugno quando si trattava di combattere i nemici dei valori, della libertà, della patria e dell' onore, in un' escalation di violenza, dimissioni, sputi in faccia, voti di fiducia, maleparole, sindaci di roma che corrono da soli, gesti delle corna e gente che si sente male in aula, che il maestro Tarantino ha definito "un entusiasmante climax catartico che si protende senza alcuno scuorno verso l'apoteosi del pugnettismo realista, a metà strada tra il Peckinpah di Cane di Paglia ed il cinema di Franco e Ciccio" ed a cui si sarebbe ispirato Francis Ford Coppola per la spettacolare sequenza finale de "Il Padrino IV : 'A cumunione", che uscirà in tutte le sale cinematografiche e sedi Giffas soltanto l'anno prossimo, ma che già si è accaparrato ben 7 premi oscar.
Due scene tratte dalla sequenza più coinvolgente ed entusiasmante del film : la resa dei conti finale degli uomini d' onore (interpretati rispettivamente da Antonio Allocca e, nel secondo video, da Leopoldo Mastelloni) contro i nemici della giustizia ed i falsi amici traditori, però fatta sempre nel rispetto dei sacri valori della famiglia e della cristianità.
Kikka tiene 12 anni, quell' età in cui tutte le ragazzine sognano di mettersi a innamorarsi proprio del ragazzo giusto e di fare le veline o almeno un mestiere diverso dalla purtinara. Aniello ha 47 anni, quell' età in cui pure t'a putiss' truà 'na cazz' e fatica invece di stare sempre ittat' annanz' o giradischi o a parlare di che ha fatto il Napoli. Kikka sembra avere tutto dalla vita : frequenta un prestigioso istituto delle suore dove sta per prendersi la licenza media con ottimo, ha una casa al mare, un simpaticissimo cane iorcsciair di nome Dottor House, un' amichetta femme-fatale coi capelli rosso fuoco e con 2 interruzioni di gravidanza alle spalle ed infine un fidanzato con gli occhi azzurri che fà il rapper ed è un vero duro dal cuore tenero che si veste proprio con il pantalone come si porta mò ma non perchè segue la moda. Tuttavia sente che nella sua vita manca una passione travolgente. Aniello si sente ancora giovane dentro di sè e vuole seguire la voce del suo cuore e non dar retta ai consigli della malagente arida che vorrebbero uccidere il suo spirito ribelle e romantico. I due si incontrano per caso fuori a un Punto Snai. Si guardano. Si innamorano. Aniello si è già sputato in mano. Ma il destino crudele si mette in mezzo, ponendo numerosi ostacoli sulla loro strada e facendoli cadere più volte a faccia 'nderra e facendogli uscire pure il sangue dai denti. I genitori di lei non vogliono saperne. La moglie di lui nemmeno. Il padre di Kikka ha già sollecitato l' intervento delle autorità per allontanare quell' uomo da quella che lui vede ancora come la sua bambina e non vuole accettare che ormai sia da tempo diventata una donna. Aniello ha già sbagliato in passato con la società, ma questo non basterà a fermare il suo amore. Ad un certo punto Kikka si mette pure ad alluccare quella che è diventata la battuta più famosa del film ed è entrata immediatamente nel linguaggio degli adolescenti di oggigiorno : "Non sono più una bambina! Questa è la MIA vita e devo fare quello che decido IO!", fino a che si fanno le 19.15 e cominciano le Winx per televisione. Dal regista di "D' amore manuale I e II", Federico Sfaccia, un film che parla direttamente dei problemi del mondo di noi giovani d'oggigiorno : SCUSA, MA TI CHIAMO PESCE. Dal 25 gennaio in tutte le sale bingo, sale da biliardo e punti snai.
"Finalmente un'immagine diversa dalla Napoli sommersa dalla spazzatura" (Repubblica)
"Un film commovente che parla al cuore dei giovani e non nega le responsabilità di Bassolino sulla questione dei rifiuti" (Il Corriere della sera)
"Era ora che un regista trovasse il coraggio di parlare del problema della gravidanza pre-adolescenziale in una città sommersa dall' immondizia" (La Stampa)
"In questo film Riccardo Scatuoncio è troppo bono, però Bassolino dovrebbe dimettersi da presidente della Regione dopo che Napoli è stata invasa dalla spazzatura" (Libero)
"Sono storie che fanno paura perche complicate e difficili ma sono storie che ogni ragazza e ragazzo si sognano storie di vero amore storie profonde e piene di passione, ma passione vera nn la passione artificiale che mettiamo noi ragazze e ragazzi di oggi nel vivere una storia damore. ragazzi ho 20 anni fra 1 anno mi sposo e vi dico una cosa lamore esiste il 25 .1 faccio il compleanno e mi faro un regalo bellissimo andro a vedere questo film con il mio amore . . . Ah!Il fatto dell' immondizia è proprio una vergogna per la nostra citta che e la citta piu bella del mondo ed io sono orgogliosa di essere nata in questa citta e di essere napoletana, CAPITOOO??" (Il Foglio)
Un intenso primo piano del bellissimo e tenebroso Scatuoncio che va a prendere la sua amata all' uscita dell' "Istituto parificato Sacro Cuore di Gesù Cristo in croce che sempre si vuole bene con Padre Pio Santissimo" con le mamme che lo guardano un poco strano.
Finalmente è uscito in Italia, con un ritardo di oltre vent'anni dovuto alla strenua opposizione di Roberto Formigoni ed al fatto che lo spedizioniere che teneva la pellicola è uno che quando vede l'amaro del golfo non capisce niente più e non si ricorda più manco dove sta di casa, uno dei capolavori indiscussi della science-fiction made in japan, che già ha fatto scimunire e mettere a piangere, tanto che i genitori li dovettero portare fuori dal cinema, tutti i bambini giappinesi e non. Un film che seminerà il panico in sala peggio del controllone quando sale il mese di luglio alle 12.30 dentro al pullman Lucrino-Torregaveta ...
"Ngulo e che film!!!" (Repubblica)
"Sangue e merda di scigna scorrono di nuovo insieme ... era ora!" (Il corriere della sera)
"Ma stu cazz' e cafè se putess' avè?" (L' espresso)
"V' ò ddic mò e nun v' ò voglio ricere cchiù ... chest' è l'ultima vota ca me mannat' a vverè sti fetenzie!" (Libero)
Riusciranno i nostri eroi a respingere l'attacco del mostro? Riuscirà Kintaro a ricordare dove ha lasciato la patente per portare il trerrote prima che il mercatino dei puparuoli di Kyoto riapra e che suo padre se ne addoni? Che ruolo hanno la yakuza giapponese, la triade cinese e la camorra di Napoli in tutto questo? Ma soprattutto ... Che cazz' ce va facenn 'nu gorilla 'e chella manera per le strade di Tokyo? Lo scoprirete soltanto se spenderete 6 euro fetenti per il biglietto. Se ne sconsiglia la visione ai deboli di cuore, a chi si mette troppa paura o scuorno di vedere uno scignone di 26 metri che va distruggendo la città mentre allucca le peggio maleparole col pesce da fuori. Nessun animale è stato maltrattato durante le riprese di questo film. Lo scimpanzè è cresciuto così tanto perchè gli hanno dato a mangiare certa roba che teneva conservata il dottor Agricola, che è sempre un medico e quindi ne capisce certamente più di voi.
(La realizzazione della locandina è opera dell' incredibile talento dell' artista Mario Perrotta)
Il circolo culturale "Cinefili in attesa di prima occupazione", con la collaborazione dell'assessore comunale alla virtualità ed alle interfacce di cazzo Gennaro Scafriero, è orgoglioso di presentare il primo appuntamento col cinema di una certa qualità e particolarità, non per disprezzare chi in questo momento sta leggendo. Per inaugurare questa prestigiosa iniziativa è stato scelto un film sperimentale di un regista russo che per la sua scabrosità e scustumatezza già ha fatto svermenare il pubblico del Festival del cinema di San Pietrosburro (Russia), che proprio non era abituato a tutte queste maleparole, conquistando numerosi premi tra cui il pippopotamo d'argento :
Il costo del biglietto è di 3 rubli (Le donne entrano gratis fino alle 14.25). Chi vuole mangiare qualcosa durante la proiezione può portarsi una colazione da casa (no cipolle e aglio). Data la scustumatezza delle immagini ed il fatto che il regista non se ne fa proprio di far uscire sullo schermo gente che allucca col pesce da fuori, è sconsigliata la visione ai bambini ed alle persone perbene, poi vedete voi.